Tra storia, tradizione e sapori: la mia giornata a Novara di Sicilia in provincia di Messina
Domenica 2 marzo 2025 ho avuto il piacere di visitare Novara di Sicilia, un borgo medievale incastonato tra i monti Nebrodi e i Peloritani, al confine tra le province di Messina e Catania. Questo piccolo gioiello siciliano, inserito tra i Borghi più belli d’Italia, vanta una storia millenaria e un’atmosfera autentica che affascina ogni visitatore.
Il borgo ha origini molto antiche, risalenti probabilmente all’epoca dei Siculi, e nel corso dei secoli ha subito influenze greche, romane, bizantine, arabe e normanne. Passeggiando tra le sue stradine acciottolate si respira ancora il fascino del passato, tra architetture barocche e scorci mozzafiato sulle vallate circostanti.
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Durante la visita, non potevo perdere l’occasione di fotografare (essendo specializzata in fotografia di opere d’arte) alcune delle bellezze artistiche del paese, in particolare il Duomo di Santa Maria Assunta. Questa imponente chiesa, situata nel cuore del borgo, custodisce splendide opere d’arte. All’interno ho immortalato:
- L’altare principale in tutta la sua maestosità.
- Le statue e i dipinti, che arricchiscono la navata con dettagli e colori straordinari.
- Il secondo altare in marmo, un capolavoro di manifattura artigianale che testimonia l’abilità degli scultori siciliani.
Nonostante il cielo uggioso, l’atmosfera era carica di fascino, e la luce diffusa rendeva le fotografie ancora più suggestive.
Appena arrivati una tappa imperdibile è stata la visita al Mulino Giorginaro, un antico mulino ad acqua con ruota orizzontale, ancora in funzione. Il proprietario ci ha guidato attraverso il processo di macinazione a pietra, illustrando l’importanza di questa tecnica tradizionale per preservare le proprietà nutritive della farina.
Non potevamo andar via senza portare a casa alcuni prodotti tipici, tra cui la farina Perciasacchi (un grano antico siciliano) e la farina di Maiorca, perfetta per dolci e pani dal gusto autentico.
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La giornata è stata resa ancora più speciale dalla finale del Torneo del Maiorchino, una competizione tradizionale che affonda le sue radici nel XVII secolo.
Il Maiorchino è un formaggio pecorino a pasta dura tipico di questa zona, prodotto con latte di pecora e stagionato per almeno otto mesi. La sua particolarità non è solo nel gusto deciso e aromatico, ma anche nell’insolita gara che lo vede protagonista.
Le regole del Torneo
La competizione consiste nel far rotolare una forma di maiorchino lungo le strade del borgo, seguendo un percorso tortuoso e pieno di insidie. I partecipanti, divisi in squadre, devono lanciare il formaggio con una corda, cercando di farlo arrivare il più lontano possibile senza che si fermi o cada fuori dal tracciato. Vince chi completa il percorso con il minor numero di lanci.
L’evento attira ogni anno numerosi visitatori ed è un’occasione perfetta per immergersi nelle tradizioni locali.
Sapori tipici e una sosta gustosa
Parallelamente al torneo, si svolgeva una piccola sagra di prodotti tipici, dove era possibile degustare e acquistare eccellenze gastronomiche locali. Tra queste spiccavano i salumi e formaggi artigianali e i classici cannoli alla ricotta, riempiti al momento.
Io e mio marito abbiamo scelto di pranzare nel pub della piazza con degli ottimi arancini al maiorchino, una vera delizia dal sapore intenso e irresistibile.
Una giornata tra cultura e natura
L’escursione è stata organizzata dall’Archeotrekking di Messina. Nonostante qualche cambiamento di programma a causa delle frane che hanno interrotto alcuni tratti di strada, il viaggio si è svolto in un’atmosfera piacevole e in ottima compagnia.
Novara di Sicilia si è rivelata una meta affascinante, capace di unire storia, cultura e tradizioni gastronomiche in un unico viaggio. Non vedo l’ora di tornarci per scoprire altre meraviglie di questo splendido borgo!
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Approfondimento 1
- Origine: Formaggio stagionato a pasta dura, prodotto con latte ovino (pecora) o misto (pecora, vacca e capra), tipico della zona dei Nebrodi e dei Peloritani. Il nome deriva da “maiorca”, una varietà antica di grano siciliano, forse legata alla dieta delle pecore.
- Produzione:
- Si prepara da dicembre a marzo, seguendo metodi tradizionali: il latte crudo viene coagulato, lavorato a mano e stagionato almeno 6 mesi in locali di legno o terracotta.
- La crosta è spessa e rugginosa, la pasta è compatta con note di erbe aromatiche e fieno di montagna.
- Gusto: Intenso, leggermente piccante, con sentori di selvatico e mandorla tostata.
- Riconoscimenti: Presidio Slow Food dal 2000, simbolo di resistenza contadina.
Il Torneo del Maiorchino: Una Giostra medievale arrivata ai nostri giorni
- Cos’è: Una competizione folkloristica che si tiene ogni anno a Novara di Sicilia durante il Carnevale (febbraio/marzo), dove squadre di quartiere (“rioni”) si sfidano facendo rotolare una forma di Maiorchino lungo un percorso accidentato.
- Storia:
- Le origini risalgono al XVII secolo, legate ai riti propiziatori per la fertilità della terra e alla celebrazione del ciclo del latte.
- Il torneo era un modo per “testare” la qualità del formaggio: più resistente era alla caduta, migliore era la stagionatura.
- Svolgimento:
- Percorso: Le forme di Maiorchino (da 10-12 kg) vengono fatte rotolare per le ripide stradine lastricate del borgo, con curve e dislivelli.
- Squadre: I “maiorchinaru”, guidati da un capitano, usano un bastone di legno (“u nassa”) per dirigere la forma, evitando ostacoli e cercando di arrivare primi al traguardo.
- Vincitore: Vince il rione che completa il percorso nel minor tempo senza rompere il formaggio.
- Folklore: La gara è accompagnata da musica tradizionale, sbandieratori, degustazioni di Maiorchino e ricotta appena fatta.
Curiosità e simbolismo
- La forma perfetta: Per il torneo si scelgono forme di Maiorchino particolarmente compatte, stagionate almeno un anno.
- Un gioco di abilità e fisica: Servono forza, coordinazione e conoscenza del territorio: i concorrenti sfruttano le pendenze naturali dei vicoli medievali.
- Rito comunitario: Il torneo rafforza l’identità dei rioni (come Santa Maria, San Giorgio e Piano Terra) e tramanda il legame con la pastorizia.
- Turismo e cultura: L’evento attira visitatori da tutta la Sicilia, diventando un’occasione per promuovere il borgo e i suoi prodotti tipici.
Perché Partecipare?
- Assaggiare il Maiorchino: Durante la festa, si degustano piatti come pasta con il Maiorchino grattugiato o frittate arricchite con il formaggio.
- Vivere il Carnevale siciliano: Maschere tradizionali, come u diavulicchiu (diavoletto), si uniscono alla gara, creando un’atmosfera tra sacro e profano.
- Esperienza autentica: Non è una rievocazione storica “museale”, ma una tradizione viva, dove gli anziani insegnano ai giovani i segreti del bastone e del formaggio.
Un consiglio: Se visiti Novara di Sicilia a Carnevale, non perderti questo spettacolo unico. E se ti avventuri tra i vicoli, segui il profumo del Maiorchino: ti condurrà a una delle piccole caseifici dove ancora si pratica l’arte casearia come secoli fa.
Approfondimento 2
Il dialetto di Novara di Sicilia, presenta caratteristiche uniche legate alla storia e alle influenze culturali della zona. Ecco una sintesi delle sue peculiarità:
Contesto Storico e Influenze
Origini Gallo-Italiche: Novara di Sicilia rientra nel gruppo dei cosiddetti “dialetti gallo-italici di Sicilia”, diffusi in alcuni centri dell’isola (es. Aidone, Nicosia, Piazza Armerina). Questi dialetti derivano dall’insediamento di coloni provenienti dall’Italia settentrionale (Lombardi, Piemontesi, Liguri) durante il dominio normanno (XI-XII secolo). Ciò spiega le somiglianze con i dialetti settentrionali, distinti dal siciliano tradizionale.
Caratteristiche Linguistiche
- Fonologia:
- Vocali: Tendenza alla chiusura delle vocali (es. “o” finale pronunciata come “u”, tipica anche del siciliano, ma con variazioni locali).
- Consonanti: Presenza di suoni come il /ts/ (affricata alveolare, come in “mazzu” per “mazzo”), tipica dei dialetti settentrionali.
- Caduta delle vocali atone: Esempio: “càsa” (casa) diventa “càsa” con pronuncia più marcata rispetto al siciliano.
- Lessico:
- Influenze settentrionali: Termini come “brisa” (brezza, dal lombardo) o “sgagna” (finestra, dal genovese).
- Elementi siciliani e arabi: Nonostante le influenze gallo-italiche, permangono parole come “zabbara” (capra, dall’arabo) o “jurnata” (giornata, dal siciliano).
- Morfologia e Sintassi:
- Uso di articoli determinativi simili al settentrionale (es. “el” invece di “lu” in siciliano).
- Costruzioni verbali con ausiliari diversi dall’italiano standard (es. “sono andato” anziché “ho andato”, come nel nord Italia).
Esempi di Parole/Frasi
- “Tosa” (ragazza, dal piemontese/lombardo) vs. siciliano “fìmmmina”.
- “Sciòr” (fiore, pronuncia settentrionale) vs. siciliano “ciuri”.
- “Anduma a cà” (Andiamo a casa) con struttura simile ai dialetti settentrionali.
Situazione Attuale
- Rischio di Estinzione: Come molti dialetti locali, è poco utilizzato dalle giovani generazioni, sostituito dall’italiano standard o dal siciliano regionale.
- Preservazione Culturale: Esistono iniziative locali, come poesie, canti tradizionali (es. i “canti a vampa” legati alle feste religiose) e pubblicazioni per mantenere viva la lingua.
Curiosità
- Il nome “Novara” deriva probabilmente da “Noara” (luogo nuovo), ma riflette anche i legami con la città piemontese di Novara, da cui forse provenivano alcuni coloni medievali.
- Durante la Festa del Bambino (a Natale) o la Festa di San Giorgio, è possibile ascoltare il dialetto in contesti tradizionali.
In sintesi, il dialetto di Novara di Sicilia è un affascinante ibrido tra il sostrato siciliano e le influenze gallo-italiche, testimonianza di una storia di migrazioni e integrazione culturale. La sua conservazione dipende dall’impegno della comunità e delle istituzioni locali.
Cristina Anselmo
Fu una poetessa del XIX secolo, originaria di Novara di Sicilia. Nel 1837, compose una poesia dedicata al suo paese natale, esprimendo profondo affetto e nostalgia. In suo onore, nel borgo è stata collocata una targa commemorativa che riporta alcuni versi di questa poesia.
Approfondimento 3
Non servono porte per entrare nella storia del Castello di Novara di Sicilia. Basta seguire i suoi sentieri erbosi, dove ogni pietra è una pagina di un racconto antico: quello di feudatari normanni, battaglie dimenticate e pellegrini in cammino verso il Tirreno. Oggi, tra i resti avvolti da ginestre e timo, il castello sussurra storie a chi sa ascoltare, regalando orizzonti che abbracciano dal mare ai monti, dalla memoria al mito.
Storia e Origini
- Epoca medievale: Il castello fu costruito probabilmente tra l’XI e il XII secolo, durante la dominazione normanna, come fortezza difensiva per controllare le vie di comunicazione tra la costa tirrenica e l’entroterra siciliano.
- Funzione strategica: La sua posizione su un’altura dominante la valle del Torrente Patrì lo rendeva un avamposto militare cruciale, soprattutto durante le guerre tra Angioini e Aragonesi nel XIII-XIV secolo.
- Declino: Come molti castelli siciliani, perse importanza dopo il XVI secolo, trasformandosi in residenza signorile o cadendo in rovina. Oggi ne rimangono pochi resti integri.
Architettura e Struttura
- Impianto originario: Doveva essere un tipico castello normanno, con mura perimetrali, torri di avvistamento e una cappella interna.
- Materiali: Costruito in pietra locale, sfruttava la conformazione rocciosa del colle per aumentare la difendibilità.
- Torre maestra: Secondo alcune fonti, aveva una torre centrale (mastio) utilizzata come ultimo rifugio in caso di assedio.
Leggende e Curiosità
- San Giorgio e il drago: Il castello è legato al culto di San Giorgio, patrono di Novara. Una leggenda narra che il santo uccise un drago nelle vicinanze, simbolo della vittoria del bene sul male.
- Tesori nascosti: Come molti siti medievali, è associato a storie di tesori sepolti, forse legati ai feudatari che lo abitarono (es. i Lanza o i Ventimiglia).
- Connessione con il borgo: Dal castello partiva un sistema di cunicoli e passaggi segreti che, secondo la tradizione, collegavano il maniero alle chiese principali del paese, come il Duomo di San Giorgio.
Oggi: Tra Rovine e Fascino
- Stato attuale: Rimangono ruderi delle mura e tracce delle fondamenta, immerse nella vegetazione spontanea. Il sito è accessibile attraverso un sentiero sterrato che parte dal centro storico di Novara.
- Panorama: Nonostante lo stato di abbandono, offre una vista spettacolare sulla valle dei Peloritani e sulle Eolie, ideale per fotografi e appassionati di storia.
- Progetti di valorizzazione: Negli anni, sono stati proposti piani per il recupero archeologico, ma al momento non sono stati attuati interventi significativi.
Visita al Castello
- Come arrivare: Si raggiunge a piedi con una camminata di circa 20-30 minuti dal centro di Novara di Sicilia, seguendo i segnali per i ruderi.
- Consigli: Portare scarpe comode, acqua e una macchina fotografica. Il percorso è suggestivo ma non attrezzato.
- Abbinamenti culturali: Completa la visita con un tour del borgo medievale, del Duomo e del Museo Civico per immergerti nella storia locale.
Perché Visitarlo?
Il Castello di Novara, sebbene in rovina, è un simbolo del passato feudale della Sicilia e un luogo che evoca storie di cavalieri, battaglie e misteri. La sua atmosfera silenziosa e la posizione isolata lo rendono perfetto per chi cerca un’esperienza fuori dai percorsi turistici convenzionali.
Curiosità finale: Durante la Festa di San Giorgio (23-25 aprile), il castello viene idealmente “rianimato” con racconti popolari e rievocazioni storiche.
Approfondimento 4
Il Pizzo di Novara (o Pizzu di Novaara in dialetto gallo-italico locale) è una delle vette più iconiche della Sicilia nord-orientale, situata nel territorio del comune di Novara di Sicilia (ME), all’interno dei Monti Peloritani. Con un’altitudine di 1.340 metri, è la cima più alta della catena dei Peloritani occidentali e un punto di riferimento geografico e culturale per la zona.
Caratteristiche Geografiche
- Posizione: Si trova a pochi chilometri dal centro abitato di Novara di Sicilia, dominando la valle del Torrente Patrì e offrendo una vista panoramica che spazia dal Mar Tirreno alle Isole Eolie (Lipari, Vulcano, Stromboli) e, nelle giornate più limpide, fino all’Etna.
- Formazione geologica: Appartiene a un massiccio calcareo-dolomitico, con pareti scoscese e versanti ricoperti da boschi di leccio, roverella e querce.
Significato Storico e Culturale
- Antichi percorsi:
- Il Pizzo di Novara era un punto di riferimento per le antiche vie di transumanza e per i sentieri che collegavano la costa tirrenica all’entroterra siciliano. Gli storici ipotizzano che fosse utilizzato già in epoca greca e romana come punto di osservazione.
- Durante il Medioevo, la montagna era probabilmente un avamposto per il controllo del territorio, data la sua posizione strategica.
- Leggende e tradizioni:
- Secondo alcune leggende locali, sulla cima del Pizzo sorgeva un tempio pagano dedicato a una divinità della natura, sostituito in epoca cristiana da piccoli luoghi di culto rupestri.
- Il monte è spesso associato a storie di briganti e tesori nascosti, tipiche del folklore siciliano.
- Connessione con la comunità:
- Il Pizzo è un simbolo identitario per i novaresi, citato in canti popolari e proverbi dialettali. Durante la Festa di San Giorgio (patrono di Novara), la montagna fa da sfondo alle processioni e alle celebrazioni.
Escursionismo e Natura
- Sentieri:
- Il percorso più frequentato parte da Novara di Sicilia e si snoda attraverso boschi e pascoli, con un dislivello di circa 600 metri. Un’alternativa è il sentiero da Fondachelli-Fantina, più impegnativo ma ricco di panorami.
- La vetta è raggiungibile in circa 3 ore di cammino, con un itinerario segnato dal CAI (Club Alpino Italiano).
- Flora e Fauna:
- La zona è ricca di biodiversità: si trovano aquile reali, falchi pellegrini, volpi e, nelle zone più umide, anfibi rari come il discoglosso dipinto.
- Tra la vegetazione spiccano orchidee selvatiche, ginestre e piante aromatiche come il timo.
- Vista dalla cima:
- Dalla sommità si ammira un panorama mozzafiato: a nord il Mar Tirreno e le Eolie, a sud i Nebrodi e l’Etna, a est la costa di Messina e lo Stretto.
Curiosità
- Origine del nome: Il termine “Pizzo” in siciliano indica una cima appuntita o rocciosa, mentre “Novara” deriva dal latino “nova ara” (nuovo altare), legato forse a culti antichi.
- Archeologia: Sulle pendici del monte sono stati ritrovati resti di insediamenti rurali medievali e tracce di antichi terrazzamenti per l’agricoltura.
- Film e letteratura: Il Pizzo compare in alcune opere letterarie siciliane ed è stato set per film e documentari sulla natura dell’Isola.
Consigli per la Visita
- Periodo migliore: Primavera (aprile-giugno) per la fioritura o autunno (settembre-ottobre) per temperature miti.
- Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua e una giacca antivento (in cima soffiano spesso forti raffiche).
- Abbinamenti culturali: Dopo l’escursione, visita al borgo medievale di Novara di Sicilia, con i suoi vicoli lastricati e il Duomo di San Giorgio.
Il Pizzo di Novara non è solo una meta per appassionati di trekking, ma un luogo dove storia, natura e tradizione si fondono, raccontando secoli di vita siciliana. Se passi da quelle parti, non perdertelo!
Ecco una descrizione dei murales di Novara di Sicilia, opere d’arte urbana che arricchiscono il borgo medievale, mescolando tradizione e contemporaneità:
Approfondimento 5
Negli ultimi anni, Novara di Sicilia ha abbracciato l’arte dei murales come strumento di valorizzazione del centro storico e attrazione turistica. Queste opere, spesso realizzate durante festival o residenze artistiche, raccontano la storia, le leggende e l’identità del territorio.
Temi e Opere Principali
1. Murales del Parco Giochi
- Dove: Area giochi pubblica tra il Rione Piano Terra e la via panoramica
- Descrizione: Grandi volti di bambini in azione, rappresentati mentre giocano, dialogano e osservano. L’opera sfrutta le altezze dei muri di contenimento e segue le geometrie architettoniche del parco. I toni sono naturali e realistici, con un tratto pittorico che richiama la street art contemporanea
- Tematica: Celebra l’infanzia, il gioco e lo spazio pubblico come luogo di incontro, con uno sguardo attento alla vitalità del presente e al legame tra generazioni
2. Murales “Il Cavaliere e il Drago
- Dove: Via San Giorgio, vicino al Duomo
- Descrizione: Raffigura la leggenda di San Giorgio, patrono del paese, nell’atto di uccidere il drago. Lo stile è un mix di iconografia medievale e tratti moderni, con colori accesi che contrastano con la pietra antica
- Simbolismo: Celebra la vittoria del bene sul male e il legame tra fede e comunità
3. “La Transumanza”
- Dove: Parete esterna di un antico ovile nel rione Piano Terra
- Descrizione: Un omaggio alla vita pastorale, con pastori, pecore e i paesaggi montani dei Peloritani. L’opera utilizza toni terrosi e sfumature che ricordano i colori autunnali della Sicilia interna
- Curiosità: I volti dei pastori sono ispirati a cittadini novaresi anziani, custodi della memoria
4. “Il Volo della Maiorca”
- Dove: Mura di un palazzo in Via Umberto I
- Descrizione: Una donna con ali di grano (simbolo della Maiorca, varietà antica di frumento siciliano) che sorvola il Pizzo di Novara. L’opera unisce elementi naturali e mitologici, con riferimenti al ciclo agricolo
- Firma: Realizzata da un collettivo di artisti palermitani durante un workshop nel 2021
5. Murales Didattici per Bambini
- Dove: Scalinata della scuola elementare
- Descrizione: Una serie di disegni colorati che illustrano la fauna locale (aquile, volpi) e i prodotti tipici come il Maiorchino, pensati per educare i più piccoli alla cultura del territorio
Festival e Eventi Correlati
- Novara Street Art Fest: Evento annuale (se attivo) che invita artisti nazionali e internazionali a realizzare opere nel borgo. Nel 2022, ha ospitato una performance live dello street artist Izzo.
- Residenze Artistiche: Progetti in collaborazione con accademie d’arte, dove gli studenti reinterpretano storie locali attraverso murales.
Dove Trovarli e Percorso Consigliato
- Itinerario: Parti da Piazza Duomo, dove un murales mappa indica le opere sparse per il paese.
- Punti focali:
- Vicoli del centro storico (Via Federico II, Via Castello).
- Pareti esterne di edifici abbandonati, trasformati in “tele” a cielo aperto.
- Aree vicino al Castello di San Giorgio, dove l’arte dialoga con le rovine medievali.
Significato Culturale
- Identità e Innovazione: I murales sono un ponte tra passato e presente, attirando turisti senza snaturare l’anima medievale del borgo.
- Comunità: Molte opere nascono da racconti degli anziani o da laboratori con le scuole, diventando patrimonio collettivo.
- Rigenerazione Urbana: Riqualificano spazi marginali, trasformando angoli anonimi in mete per fotografi e appassionati d’arte.
Curiosità
- Alcuni murales includono QR code che rimandano a storie audio sulla tradizione novarese.
- L’opera “L’Abbraccio dei Peloritani” (Via Rocca Salvatesta) è stata finanziata con crowdfunding dai cittadini.
Perché visitarli?
I murales di Novara di Sicilia non sono solo decorazioni, ma pagine visive di un racconto corale. Ogni tracciato di vernice parla di radici contadine, spiritualità e orgoglio per un territorio che resiste allo spopolamento. Se passi da quelle parti, non dimenticare la macchina fotografica!
Alcune opere potrebbero essere temporanee o in evoluzione: informati in loco per scoprire le novità.
Approfondimento 6
A differenza di altri centri siciliani, Novara di Sicilia non ha un teatro storico ottocentesco o un edificio dedicato esclusivamente alle rappresentazioni teatrali. Tuttavia, la vita teatrale si esprime attraverso:
Piazza Duomo e le Chiese. Spazi all’aperto come Piazza San Giorgio o il sagrato del Duomo ospitano rievocazioni storiche (es. durante la Festa di San Giorgio) e spettacoli popolari. In passato, le chiese erano talvolta utilizzate per drammi sacri, come le rappresentazioni della Passione durante la Settimana Santa.
Ex Conventi e Palazzi Nobiliari. Strutture come l’ex Convento di Santa Maria (oggi adibito a eventi culturali) o cortili di palazzi storici diventano palcoscenici temporanei per recite e reading poetici.
Teatro all’Antica nella Rocca Salvatesta. Il suggestivo scenario naturale della Rocca Salvatesta, un’imponente formazione rocciosa vicino al paese, è stato utilizzato per spettacoli teatrali sperimentali, sfruttando l’acustica naturale e il paesaggio drammatico.
Tradizioni Teatrali Locali
Teatro Popolare e Dialettale. Le compagnie locali mettono in scena commedie in dialetto gallo-italico, spesso legate a storie di vita contadina o alle leggende del territorio (es. il mito di San Giorgio e il drago). Esempi celebri sono le farse satiriche sui “maccaturi” (i venditori ambulanti) o sulle rivalità tra rioni.
Festa del Bambino. Durante il Natale, viene allestito un presepe vivente con figuranti in costume, una forma di teatro popolare che coinvolge l’intera comunità.
Teatro Didattico nelle Scuole. Il liceo e le scuole medie organizzano laboratori teatrali per i ragazzi, spesso incentrati sulla riscoperta della storia locale (es. le migrazioni gallo-italiche).
Progetti Contemporanei
Negli ultimi anni, Novara di Sicilia ha sviluppato iniziative per rilanciare il teatro come strumento di aggregazione:
- Festival Estivi: Eventi come “Palcoscenico Peloritano” portano nel borgo compagnie teatrali regionali, con spettacoli che vanno dalla commedia all’opera dei pupi.
- Residenze Artistiche: Artisti e registi sono invitati a creare performance site-specific, ispirate ai luoghi simbolo come il Castello o i murales.
- Collaborazioni con l’Accademia di Belle Arti di Messina: Studenti di scenografia e drammaturgia realizzano progetti pilota nel borgo, trasformando vicoli e piazze in teatri open-air.
Il Futuro del Teatro a Novara
- Recupero di Spazi: Esiste un progetto non ancora realizzato per riconvertire l’ex Cinema Aurora (chiuso dagli anni ’90) in un piccolo teatro polifunzionale.
- Turismo Culturale: Il teatro diventa un volano per attrarre visitatori, abbinando spettacoli a degustazioni di prodotti tipici (es. serate con opere teatrali e assaggi di Maiorchino).
Curiosità
- Durante il Torneo del Maiorchino, alcune fasi della competizione (come la presentazione delle squadre) includono brevi performance teatrali in costume medievale.
- Nel 2019, è stata rappresentata per la prima volta “La Storia di Novara”, un’opera originale in dialetto gallo-italico scritta da un autore locale.
Perché il Teatro a Novara è Speciale?
Pur non avendo un edificio dedicato, il teatro qui è vissuto come rito comunitario, dove ogni rappresentazione è un pretesto per tenere viva la memoria collettiva. La mancanza di un palcoscenico fisso non è un limite, ma un’opportunità per reinventare spazi e linguaggi, trasformando il borgo stesso in un teatro diffuso.
Se capiti a Novara durante un evento, lasciati incantare da voci che riecheggiano tra le pietre medievali: è la magia di un teatro senza pareti, ma ricco di anima.
Domande Frequenti su Novara di Sicilia
Dove si trova Novara di Sicilia?
Novara di Sicilia si trova tra i monti Nebrodi e i Peloritani, al confine tra le province di Messina e Catania. È uno dei Borghi più Belli d’Italia e rappresenta un perfetto equilibrio tra natura e tradizione.
Quando si svolge il Torneo del Maiorchino?
Il Torneo del Maiorchino si svolge ogni anno durante il martedì di Carnevale. È un evento gratuito che coinvolge tutto il paese, dove squadre locali si sfidano facendo rotolare una forma di formaggio per le strade del borgo.
Cosa vedere a Novara di Sicilia in un giorno?
In una giornata puoi visitare il Castello medievale, il Duomo di Santa Maria Assunta, il Mulino Giorginaro ancora in funzione, i murales del centro storico e goderti la vista dal Pizzo di Novara.
Cosa rende speciale il borgo di Novara di Sicilia?
La combinazione di storia millenaria, natura incontaminata, arte urbana e tradizioni vive rende Novara di Sicilia una delle mete più affascinanti della Sicilia interna.
È possibile acquistare prodotti locali a Novara di Sicilia?
Sì, durante il torneo e presso i produttori locali puoi acquistare farine antiche come il Perciasacchi e il Maiorca, oltre a salumi, dolci artigianali e il famoso formaggio Maiorchino.