Un violento schizzo di sangue macchia l’area dello Stretto di Messina, simbolo della devastazione e della perdita umana causate dal terremoto del 28 dicembre 1908. Un evento che ha segnato profondamente la città e la sua identità, lasciando una ferita indelebile nella memoria collettiva. Attraverso un linguaggio grafico essenziale e diretto, questa opera vuole restituire l’impatto emotivo di quella tragedia, trasformando il ricordo in un’immagine potente e universale.
Un tributo artistico alla tragedia di Messina
Questa tavola è stata realizzata in occasione del centenario del sisma, un omaggio visivo che attraverso la potenza del colore e della forma evoca il dolore e la distruzione di quel giorno. Il rosso intenso, che esplode al centro della composizione, rappresenta il sangue delle vittime e la violenza dell’evento naturale, mentre il nero e il grigiosuggeriscono il lutto, la disperazione e il vuoto lasciato dalla catastrofe.
L’immagine gioca su un forte contrasto cromatico, privo di sfumature, che amplifica il senso di dramma e di irrevocabilità della distruzione. Il rosso, quasi materico, si espande in macchie irregolari che ricordano schizzi di vernice, ma evocano inequivocabilmente il sangue versato. La disposizione degli elementi conferisce un senso di esplosione, di frattura improvvisa e violenta, proprio come l’impatto della scossa che in pochi secondi rase al suolo la città.
Formato e tecnica: il linguaggio della grafica
L’opera è realizzata in formato digitale, utilizzando una composizione grafica vettoriale basata su forme nette e taglienti. La scelta di questo linguaggio espressivo non è casuale: la sintesi visiva permette di eliminare ogni dettaglio superfluo, lasciando spazio all’essenza del messaggio.
Il formato dell’opera richiama il linguaggio dei manifesti d’arte e della grafica di protesta, in cui l’immagine deve colpire immediatamente lo spettatore e trasmettere un’emozione forte con pochi elementi. La semplificazione estrema della figura rende il soggetto ancora più universale, trasformandolo in un simbolo della memoria collettiva.
Esposizione presso la Galleria Fortuna Arte
L’opera ha preso parte alla prima mostra del gruppo “Grafica 14” presso la Galleria Fortuna Arte di Messina, insieme alle creazioni di altri tredici artisti: Giovanni Cottone, Gabriella Davì, Dominic Di Figlia, Francesca Fulci, Marco Lo Curzio, Antonella Mangano, Orazio Miceli, Valeria Passalacqua, Mariamelia Perrone, Graziano Raffa, Roberto Russo, Gianluca Scalone, Silvia Scimone e Valeria Trimboli.
L’esposizione ha voluto celebrare il ruolo della grafica come strumento di riflessione e memoria, ponendo l’accento sulla capacità delle immagini di sintetizzare concetti complessi e trasmettere messaggi profondi.
Arte e memoria: il potere della grafica
Come artista e graphic designer, il mio lavoro esplora il potere della grafica per comunicare emozioni e raccontare storie. Attraverso la sintesi visiva, cerco di trasformare concetti e sentimenti in immagini d’impatto, capaci di coinvolgere lo spettatore e stimolare la riflessione.
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