L’arte come strumento di consapevolezza
L’opera che presento è un’interpretazione visiva della legge n. 109/96, una normativa fondamentale nella lotta alla mafia. Questa legge sancisce la confisca dei beni appartenenti alla criminalità organizzata e la loro riassegnazione per fini sociali. Attraverso la mia grafica, voglio raccontare la trasformazione di questi beni da simbolo di oppressione a strumento di riscatto per la società.
Significato dell’opera Legge 109/96 confisca beni mafia
L’immagine è divisa in due parti ben distinte.
- A sinistra, un uomo indefinito dietro le sbarre simboleggia il potere mafioso privato della sua forza, ormai relegato nell’ombra, con un chiaro riferimento alla confisca dei beni. Il dettaglio dell’anello, segno di riconoscimento di appartenenza al crimine organizzato, sottolinea il passato di illegalità.
- A destra, una scena di rinascita: una bambina, anch’essa indefinita, gioca con un aquilone bianco a forma triangolare , come la Sicilia, in un prato verde e come sfondo un campo di grano, simbolo della riconquista di spazi e risorse da parte della comunità.
L’immagine è volutamente separata da una linea tratteggiata con forbici, a suggerire un taglio netto con il passato e una possibilità di cambiamento.

Esposizione e contesto
Questo artwork sulla Legge 109/96 sulla confisca dei beni alla mafia è stato realizzato, ed esposto insieme ad altri lavori grafici di altri artisti, in occasione della mostra a tema culinario “Nonsolocibus”, tenutasi presso la Fiera di Messina nel 2010. L’evento ha unito arte e impegno sociale, mettendo in luce temi legati alla legalità e alla giustizia.
L’arte per la legalità e la Legge 109/96 sulla confisca dei beni alla mafia
Attraverso la mia produzione artistica e grafica, cerco di dare forma visiva a concetti che meritano attenzione. L’arte non è solo espressione estetica, ma anche un mezzo per diffondere consapevolezza. Se vuoi scoprire altre opere con tematiche sociali, visita la mia galleria di grafica e fotografia.